venerdì 30 gennaio 2015

Ungiroingiro: alla ricerca del forum perduto


Passeggiate vagabonde fra pensieri, riflessioni e opinioni verso lo sconfinato orizzonte della curiosità.




Il sottotitolo la dice lunga su cosa vogliamo: avventurarci nel web per ritrovare il gusto della chiacchiera, della condivisione di interessi da scoprire e magari riscoprire. Detto così sembra banale, vero? Eppure proviamo a riflettere su quanto tempo concediamo alla nostra mente per passeggiare fra i pensieri, bighellonare senza una meta precisa in mezzo ai milioni di stimoli da cui siamo bombardati ogni giorno. Ammettiamolo, questo tempo è poco, molto poco. In più, questi stimoli sono spesso figli di tuttologie, sensazionalismi e superficialità: una bella famiglia allargata di sciocchezze, insomma. Ungiroingiro offre spazio a tutti coloro che hanno qualcosa da dire o da chiedere, su argomenti diversi e chiunque potrà rispondere. Purché tutto avvenga con educazione e quel briciolino di umiltà, propri delle menti davvero curiose dell’unica opportunità di vivere che ci è concessa, fino a prova contraria.     



Link: ungiroingiro forum

domenica 25 gennaio 2015

Teatro Sociale Bellinzona: la scuola




La scuola di Domenico Starnone
con Silvio Orlando, Marina Massironi, Roberto Citran, Vittorio Ciorcola, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini
Produzione: Il Cardellino, 2014
Regia: Daniele Luchetti
Scene: Giancarlo Basili
Costumi: Mariarita Barbera

  



Era il 1992, anno in cui debuttò “Sottobanco”, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo “La scuola”. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico.
Silvio Orlando, ospite abituale e amico del Teatro Sociale Bellinzona, ha deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della sua carriera. Fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico raccontano le recensioni dei tempi. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi. Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini, un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei propri studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna.
Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.


Video: il trailer dello spettacolo


giovedì 22 gennaio 2015

Ungiroingiro: alla ricerca del forum perduto

Buona giornata, prima di tutto! Come state? Sentivate la mia mancanza, sì? 
Siccome non so stare con le mani in mano volevo presentarvi il mio nuovo forum: Ungiroingiro – alla ricerca del forum perduto.

Da tempo stavo riflettendo su come la maggior parte dei forum si è evoluta: nati come luoghi virtuali per parlare di tutto un po’, piano piano si sono trasformati in cittadelle del sapere specialistico. Non ho nulla contro le specializzazioni, anzi mi piacciono tanto e quasi ogni giorno frequento forum dedicati dove talvolta chiedo, talvolta rispondo e sempre imparo qualcosa. Queste roccaforti hanno regole precise, di sicuro necessarie, comunque dettate dalle indicazioni degli utenti e piuttosto rigide riguardo agli argomenti off-topic: bastano pochi post su un argomento diverso e subito bam!, arriva la fucilata  - a salve, per fortuna - di qualche amministratore o moderatore per riportare le pecorelle quasi smarrite sulla retta via.
Così ho cominciato a sentire la mancanza del buon vecchio forum, quella specie di bar virtuale dove si parla di tutto, si ascolta chi ne sa di più e qualche volta pure ci si azzuffa secondo la regola classica del “niente insulti e soprattutto niente pretese del tipo sotuttoio”. Non ricordo più chi ha detto “meglio tacere, ascoltare e forse passare per stupidi piuttosto che parlare e confermarlo”. La superficialità è una grande nemica, peggio dell’ebola se alimentata dalla presunzione, a sua volta nutrita dall'informazione di cattiva qualità. In questo forum vorrei che si parlasse di tutto, confrontandosi con la voglia sincera di saperne di più, di esporre le proprie idee e spiegare i propri punti di vista.
Ecco come è nato Ungiroingiro. L’ho chiamato così pensando a quanto poco tempo dedichiamo a far passeggiare – o forse sarebbe meglio pascolare – la nostra mente fra mille argomenti lasciandola libera da condizionamenti e proteggendola dagli imperativi subliminali acquattati nella quotidianità.
Personalmente ho un debole per l’Australia, per i suoi spazi infiniti, per l’antica saggezza del suo popolo indigeno ancora in grado di usare capacità mentali ormai perdute dalla contemporaneità e per l’energico entusiasmo degli australiani di origine europea, gente tosta che non si ferma davanti a nessun ostacolo pur di migliorare il proprio Paese. Lo sapete di sicuro, “andare a fare un giro in giro nel bush” non significa solo concedersi una passeggiata fra eucalipti e cespugli ma anche, direi soprattutto, avventurarsi alla ricerca di una parte di noi per migliorarla. Per questo in Ungiroingiro ci molti argomenti ed è probabile che in futuro se ne aggiungano altri; dipende dalla curiosità, madre prolifica e indiscussa di ogni idea e di ogni evoluzione.   

Il forum è già attivo (anche se con mille cose da mettere a posto) e sarà online ufficialmente il primo di febbraio.
Spero vi unirete alle mie passeggiate, anzi conto su di voi per tracciare nuovi sentieri.
A presto 



domenica 11 gennaio 2015

Manuale di conversazione col complottista irriducibile


Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.


Si possono convincere persone della bontà delle proprie idee politiche e addirittura della propria religione (pacificamente, s’intende). Ma c’è una “razza”, ovviamente fra virgolette, che non si riuscirà mai e poi mai convincere: quella dei complottisti.




Quei soggetti, di varia estrazione, che – sull'onda dei sofisti o di Hume – mettono in dubbio tutto perfin l’aria che respirano, notoriamente inquinata dalle scie chimiche. Contro di loro, di fondo, non si può far altro che soccombere. Per i combattenti desiderosi di confrontarsi con una battaglia più grande di loro, però, possiamo suggerire un paio di dritte per confutare le idee dei complottisti de noantri sulla strage di Charlie Hebdo. Quella che per alcuni è stata architettata dal governo francese, da Marine Le Pen, o dall'immancabile accoppiata Cia&Mossad da tempo esperti in immancabili complottoni di matrice pluto-giudaico-massonica.

Ebbene il complottista in questione sostiene che nessun terrorista avrebbe mai lasciato la carta d’identità nell'auto. E che dunque è ovvio che è stata messa lì da qualcuno (non si capisce quando) per deviare le indagini e colpevolizzare due poveretti qualsiasi. Al che potresti obiettare che i fratelli Kouachi, benché spietati e sanguinari, non avevano alle spalle decenni di preparazione e addestramento in campi terroristici (figuriamoci che uno faceva il rapper) e che quindi un errore potrebbero benissimo averlo fatto; oppure si potrebbe pensare che in realtà la carta d’identità non sia mai davvero stata ritrovata e che la polizia abbia dichiarato ciò per non dover giustificare come è venuta a conoscenza dell’identità dei due assassini. Ma no il complottista vero, alla Aldo Giannuli, ti dirà che non è possibile: di sicuro quella carta d’identità è stata lasciata lì di proposito per depistare le indagini. I colpevoli saranno di sicuro agenti segreti americani o israeliani che hanno finto di sbagliare indirizzo per farsi scambiare per dilettanti.

Anche perché – dicono – c’è un problema: i due fratelli terroristi sono stati visti con due auto con gli specchietti di colore diverso. “Cos'è li hanno riverniciati?” Si è chiesto qualcuno in un commento sulla pagina del presidente del Caim Davide Piccardo. Al che potresti citargli il virgolettato dell’articolo comparso l’altro ieri su Repubblica secondo cui il famoso “terzo complice” (di cui si stanno ancora verificando eventuale


responsabilità) «sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l’operazione». Più auto=colori diversi. Ma nella mente del complottista ciò è impossibile: sicuramente sono stati prelevati da qualche commando di agenti segreti e messi in salvo, usando altre macchine per depistare il tutto.

Altra tesi suggestiva quella secondo cui obiettivo dell’attentato non sarebbe stata l’intera redazione di Charlie Hebdo bensì un uomo solo:Bernard Maris, 68 anni, un famoso economista di sinistra che scriveva di finanza. Editore di Charlie Hebdo e membro del consiglio generale della Banca di Francia avrebbe pagato la sua simpatia per le teorie economiche dikeynesiane in un periodo in cui l’alta finanza domina l’Europa col suo dogma neoliberista. Tutti gli altri, da Charb a Wolinski, da Cabu a Tignous e tutti gli altri redattori sarebbero stati “danni collaterali” dell’operazione. Al che al complottista potresti obiettare che è assurda un’azione del genere quando avresti potuto ammazzare Maris al suo ritorno a casa. Ma il complottista ti dirà che tutto è servito a far ricadere i sospetti su altri.

Insomma la morale finale è che al complottista puoi dire quel che vuoi. Tanto non ascolterà mai le tue argomentazioni razionali. Sai mica son entusiasmanti quanto un complotto.


mercoledì 7 gennaio 2015

Io sono con Charlie Hebdo.



12 uccisi da gente così codarda da avere paura di una vignetta 
Ora milioni di persone in più, in tutto il mondo, sanno cos'è Charlie Hebdo. 
I vigliacchi hanno già perso.




martedì 6 gennaio 2015

Una cosa ben detta conserva il suo sapore in tutte le lingue. John Dryden




La commissione UE e l’Europarlamento sono fieri di annunciare una serie di misure atte ad abbattere le barriere linguistiche europee e creare una lingua europea che possa essere capita indistintamente da ogni cittadino, tenendo conto delle peculiarità di ogni nazione e delle relative identità.

In particolare, l’eurolingua UE ISO EN impone all'Italia i seguenti cambiamenti che permetteranno agli italiani di capirsi con tutti gli altri europei senza perdere la preziosa lingua nazionale così ricca di spunti letterari e di storia.

1) Si sostituirà alle c la k, anke quando la c si trovi akkoppiata con la h. Stessa kosa akkadrà alle q.

2) L’italiano  ha troppe desinenze e troppe variazioni. D'ora in avanti, tutten le parolen ke rikiedono variazionen di generen , numeren e tempen finiranno in - en. In kuesto moden, nessunen avrà problemen a koninugaren parolen italianen.

3) L'usen ke gli italianen fanno dei verben è troppen provinkialen. Per unifikare meglio tutten i verben esseren infiniten in futuren.

4) La letteren u esseren abusaten rispetten a tutten gli altren eueopeen. Necessarien sostitviren con la v. Kvesto renderen kiaren linguaggen.

5) Letteren g esseren  troppen poken virilen. Qvesto essere problemen, urgenten sostitviren kon letteren gh, piv dvren e marzialen.

6) Pvntegghiatvren italianen esseren troppen difficilen. Da ogghi, oghni punten esseren sostitviten kon “ja” e oghni virgholen kon “zu” ja.

7) Italianen vsaren troppen “s” dolcen kvando parlaren ja. Da oggi letteren “s” zoztitviten kon piv marzialen “z” ja.

8) Troppo fakilen ezzere zcambiaren konghivuzionen “e” kon nvmeren di evleren ja Meghlien uzaren “und” zuo pozto ja Anke i ezzeren troppen korten und allora tu uzare “der”” ja.

9) Diztribvzionen di nvmeren di letteren in parolen italianen esseren troppen kaotiken ja VE ordinaren letteren inferioren a 10 karatteren uniteninsiemen in più razionaliparolenlvnghe zu und quellen piv’ corten di tre invekenlazkiatenintere ja.

La kommizzioneneuropeen givdikarenazzolvtamentenridikole und infondatetvtten kvellevokisekondo kvi la ghermaniazarebben il paezenpredominanten nella VE und imporrenunaveren und proprienkolonizzazionen ad oghnipaeze zu nonkè invitarentuttenpaezenmembren a verifikaren con i proprenokkien il rofondenrizpetten per oghnikvltvren ke si evinkeren da ogniprovvedimenten ja.

La VE konzighliarenatvtten di non krederenaqveztenkazzaten ke direnghlitalianen ja.


Fonte: facebook