giovedì 29 agosto 2013

Osservazioni di un pokerista qualunque



Per il titolo di questo post ho parafrasato quello di un libro - "Osservazioni di un uomo qualunque" - del mio amato Giovannino Guareschi. L'ho scelto apposta perché considero lo scrittore parmense un vero gentiluomo della penna e nella vita. Ormai in circolazione ce ne sono pochini e non mi sembra vero di trovare l'occasione per parlarne.

Avviso subito: quello che ho scritto qui sotto potrebbe essere indigesto per qualcuno, talmente indigesto da provocare qualche sonoro ruttino di protesta. Ma sono attrezzato, ho una buona scorta di un robusto digestivo che offro gratis fin da ora. La ricetta è segreta come quella della CocaCola, svelo solo uno degli ingredienti: pensare senza preconcetti.

Partiamo da un dato scontato e conosciuto da tutti noi: nell'immaginario collettivo il poker è IL MALE (tutto maiuscolo). Quasi inutile cercare di spiegare che non è così a conoscenti e amici, ti guardano con un inizio di compassione, sussurrano "stai attento a non rovinarti!" e poi magari si giocano un terzo dello stipendio fra lotto e grattaevinci. E' vero, abbiamo alle spalle un pregresso storico che gioca a sfavore e probabilmente con un restyling del nome, una buona campagna d'informazione e qualche azione di marketing mirata le cose potrebbero migliorare e non poco.
Ma...ma a tanta negatività contribuiamo anche noi giocatori. Perché l'immagine che offriamo - sia visiva nei live sia online nelle chat - è spesso una sgradevole miscellanea di maleducazione, sciatteria, arroganza e presunzione: quattro amazzoni dell'Apocalisse che continuano a ributtarci nell'abisso dei reietti e dei borderline  Con inconscio masochismo non solo le tolleriamo ma talvolta, addirittura, le incoraggiamo nella loro nefasta azione distruttiva. E queste Erinni poi scorrazzano libere per il mondo, raccontando di noi.

E' comprensibile che in certi momenti pokeristicamente difficili rabbia e frustrazione prendano il sopravvento e che l'impulso di sciorinare tutta l'anagrafe dei santi e altre personalità celestiali sia quasi indomabile ma, se ci pensiamo un momento, è un esercizio del tutto inutile. I VIP dell'Empireo di solito non sono appassionati di allin, inutile chiamarli in causa, hanno ben altro a cui pensare. E' infantile, sciocco e sminuente per l'intelligenza di chi blatera. E irritante - talvolta anche comprensibilmente offensivo - per chi è presente o ascolta. La forza di un giocatore è nella sua capacità di metabolizzare la sciagura, non nello show isterico che già di per se stesso è una manifestazione di debolezza. Nell'online sono l’incubo delle pr: faccio bannare tutti coloro che bestemmiano e insultano parenti di vario grado. Nel Live chiamo floorman o riprendo anche il dealer per le stesse scorrettezze. E meno male che, malgrado qualche merito, non sono nessuno in questo campo e nei forum altrimenti sarei un talebano discepolo di Black (non conoscete BlackSaphire? Ahi ahi ahi...) e del suo pulsantone da ban.

Un altro aspetto negativo che per me andrebbe migliorato è quello estetico. Presentarsi in un Casinò vestiti come clochard non è una dimostrazione di personalità (quella semmai salta fuori intorno al tavolo da gioco) ma di maleducata insicurezza, un po' come proclamare " guarda come sono, non cosa valgo". Solo i grandi possono permettersi abbigliamenti bizzarri ma...avete mai notato quanto anche loro possano diventare patetici quando sono costretti a lasciare il tavolo e all'improvviso sembrano Superman colpito dalla kryptonite? Altroché mantello svolazzante...in certi casi sarebbe meglio una "mise" meno impegnativa, un colpetto discreto alla manica della camicia è sempre meglio che incappucciarsi come Adso da Melk in fuga dal monastero...Per i fans di Hellmuth: bravissimo, folkloristicissimo e incopiabilissimo. Del resto lui è americano, da quando in qua un americano è maestro di stile? 

Sono bacchettone? Non credo, mi sforzo solo di pensare con la mia testa. E già che ci sono esterno anche sull'uso dell'italiano. La lingua è viva, la più dinamica delle attività umane. Esistono parole che scompaiono (chi dice più "perdirindina" o "imperrochè"?) e parole che nascono e durano pochino (ve lo ricordate "l'attimino"?, era un vero incubo. Adesso è il turno di "assolutamente". Alzi la mano chi non lo usa almeno cinque volte al giorno, speriamo si disintegri in fretta nella protosfera dell'evoluzione linguistica). Pazienza. Ma i congiuntivi, santo cielo!, si stanno estinguendo come i dodo. E dire che è la forma corretta dopo un verbo di opinione (credo che, penso che...) dietro ai quali è educato inserire una forma dubitativa, tanto per lasciare un prudente margine di errore potenziale.
Evidentemente adesso nessuno sbaglia più, ognuno enuncia il Verbo. Per non parlare del "tu" e il suo consanguineo "te" che ormai sono in totale confusione esistenziale e vorticano smarriti fra le posizioni di soggetto/complemento. Nei post dei forum, nelle chat, su Facebook ormai si usa il linguaggio SMS: veloce, essenziale e...miserrimo. Se continuiamo così fra un po' emetteremo suoni inarticolati e basta, la scrittura scomparirà e con lei anche il pensiero individuale.
Ma questa, sempre per dirla con Guareschi, è un'altra storia. Che, se volete, vi racconterò più avanti.

Ma le ore del giorno bastano?

Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio.
Anche un’arancia per la vitamina C e una tazza di the verde senza zucchero per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d’acqua anche se poi per espellerli richiede il doppio del tempo che hai perso per berli.
Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere gli indispensabili bacilli L. Casei Defensis: nessuno sa bene che cosa cavolo siano, però sembra che se non ne ingoi per lo meno un milione e mezzo tutti i giorni, finisci per vedere sfocato.

Ogni giorno un’aspirina per prevenire l’ictus e un bicchiere di vino rosso contro l’infarto, più un bicchiere di bianco per il sistema nervoso e uno di birra che già non mi ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme ti può provocare un’emorragia cerebrale ma, non ti preoccupare, non te ne renderai neppure conto.

Tutti i giorni bisogna mangiare fibra.
Molta, moltissima fibra, finchè riesci a cagare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e i 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore.

Ah, dimenticavo, dopo ogni pasto bisogna lavarsi i denti.
Ossia, dopo l’Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti e così via, finché ti rimangono 3 denti in bocca.
Senza dimenticarti di usare il filo interdentale, di massaggiare le gengive e di fare il risciacquo con Listerine.

Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 per mangiare fa 21.
Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico.
Secondo le statistiche vediamo la tele per tre ore al giorno.
Non si può! Perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora  facendo attenzione a tornare indietro dopo 15 minuti, se no la mezz'ora diventa una.

Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, da annaffiarsi tutti i giorni. E bisogna pure tenersi informati, leggendo almeno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah, importante, si deve fare l’amore tutti i giorni però senza cadere nella routine. Bisogna essere moderni, creativi e rinnovare la seduzione.

Bisogna anche avere il tempo per spazzare per terra, lavare i piatti, i panni e non parliamo se hai un cane o magari dei figli.
Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno.

L’unica possibilità che mi viene in testa è fare varie cose contemporaneamente.
Per esempio ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta, così almeno ti bevi i due litri d’acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l’amore (tantrico) col compagno/compagna che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra.

Ti è rimasta una mano libera? Chiama qualche amico! O i genitori!
Bevi il vino, perché, dopo aver chiamato i tuoi, ne avrai bisogno.
Il Bio Puritas con la mela te lo può dare il tuo partner o la tua partner mentre si mangia la banana con l’Actimel e domani fate cambio.


Mi è venuta la confusione mentale

Adesso vi lascio perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, non so più cosa sto facendo. So che devo andare urgentemente in bagno. E ne approfitto per lavarmi i denti.

Però, se vi rimangono due minuti liberi provate a invitare a leggere questo ai vostri amici, che tanto devono essere annaffiati come una pianta. 
Se vi avessi già mandato questo messaggio, perdonatemi.

E’ l’Alzheimer che, nonostante tutte le cure, non sono ancora riuscito a debellare. 


Testo originale su Facebook. Adattamento mio.

giovedì 22 agosto 2013

NE(u)ROlogia: forme e applicazioni

(Post del 2012)

Il Passaporto


Passaporto: rifacimento dopo la scadenza del medesimo.

Trafila: Questura (commissariato di PS) ufficio passaporto (per fortuna a Casale poco frequentato). 

Rilascio di foglio con le istruzioni:

1) pagare bollettimo prestampato da ritirare all'ufficio postale
2) marca da bollo telematica (figurati)
3) tre foto tessera "speciali" secondo la normativa DOPS (o qualcosa di simile)

Scritto il modulo, pagato bollettino, fatte foto, presa MdB (ovviamente coda all'ufficio postale per bilanciarne la mancanza in commissariato e anche dal tabacchino) si ritorna all'ufficio...

"La foto non va bene, a me sembra a posto ma il computer dice che non è consona".
Io chiedo che vuol dire in italiano e mi si risponde "Posso forzare il sistema ma se poi qualcuno stabilisce che ha ragione il computer deve tornare a rifare tutto". Rifare tutto vuol dire anche ripagare tutto...

Così si torna dal fotografo che mi racconta:
"Questo è il foglio inviato dalla Questura in merito alle foto per passaporto. Deve essere 4.5*3.5, il viso deve occupare l'altezza massima di 3.2 e deve vedersi anche il collo. Lo sfondo deve essere bianco. Per miglior comprensione fare affidamento alla maschera allegata o al sito xxxxxxx." 

Orbene la foto nella maschera andava che è una meraviglia...aspetta "Perché questa è 4*4?" 
"Perché la Questura di Alessandria si è adeguata a una serie di altre Questure facenti capo a Firenze dove: la foto deve essere 4*4 e con sfondo azzurro."
Comunque si torna in Questura e si riconsegna la stessa foto (in verità è stata solo ristampata) e lo scanner la prende al volo.
"Ha visto signor Bertola? Meglio così, queste rifatte sono decisamente meglio." Certo...tanto le ho pagate io...e voi usate uno scanner che probabilmente ha dieci anni di polvere dentro...

Qualche considerazione: ma se il ministero o chi diavolo è decide una cosa (giusta o sbagliata) si può sapere perché le Questure fanno come gli pare? Una questura ha stabilito che le leggi emanate dallo stato non vanno bene e allora "la si fa in casa!". E altre questure (seguendo il famoso teorema pi di Pulciov&Romanoff) si "adeguano". Ma siamo scemi o cosa? Ma non dovreste essere le tutrici della legge? 
Mah...Poi ci sarebbe sempre il discorso: sono già qui in ufficio...fai tu la foto (e fattela anche pagare, mica devi farlo gratis), ti stampi la marca da bollo, incassi i soldi e via. Poi uno attende fiducioso che in venti giorni la macchina produca l'agognato passaporto...No: la semplificazione è qualcosa che non copieremo mai.

In Francia ci si appoggia al comune (al comune): entri, compili il modulino, paghi e tre giorni dopo (tre giorni) ti arriva il passaporto. In Inghilterra si fa per posta...
Come? Ah, si via internet si può compilare il modulo online? Dipende...dalla Questura, ovvio no?
Qui il modulo si stampa ma esce tutto disallineato, la prenotazione per la scansione delle impronte rimanda a tempi salamadonnaquando...e comunque sempre pagare, marca da bollo e fototessere devo esibire: che lo metti online a fare se online non posso farlo? Perché fa figo? Ma che avete nel cervello che gira al posto dei neuroni? Cimici? Afidi?

NE(u)ROlogia: forme e applicazioni

NE(u)ROlogia: forme e applicazioni 
(teoria e pratica - corsi e ricorsi - pensieri, parole ed emozioni)


Cos'è la ne(u)rologia?
Un ensemble di pensieri un po’ come quando fra amici si discorre del più e del meno: si comincia con un come stai? che transita con chissà perché se le ore son più lunghe dei minuti la lancetta dei minuti è più lunga di quella delle ore e finisci citando proverbi "È bello avere un lavoro ma ciò interferisce con il tempo libero".




La burocrazia 

Con burocrazia si intende l'organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità.
Il termine, definito in maniera sistematica da Max Weber indica il "potere degli uffici" (dal francese bureau): un potere (o, più correttamente, una forma di esercizio del potere) che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutti e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione. L'etimologia ibrida del termine, dal francese bureau ("ufficio") connesso al greco krátos ("potere") ne rivela l'origine tarda e la derivazione di chiara matrice francofona.
In epoca moderna l'introduzione sistematica di una burocrazia rigidamente organizzata risale all'epoca della costituzione dei primi Stati nazionali, con un ruolo di primo piano ricoperto da Napoleone Bonaparte. Riuscì a realizzare un apparato burocratico estremamente accentrato, fondato sulla funzione dei prefetti, per nulla pachidermico, anzi snello e ben funzionante; tant'è che dopo la restaurazione alcuni governi tentarono di imitarne il funzionamento, in testa a tutti la Casa Savoia, senza però riuscirvi del tutto. 

E qui cominciano le mie elucubrazioni e quindi le mie intemperanze verso i personaggi che occupano posti di lavoro con il complesso del capostazione...dovute anche al fatto che ho la fortuna di aver lavorato e conoscere qualche altro paese oltre all'Italia. Esternazioni di colui che non sopporta più certi meccanismi. Chiedo venia.



(Post del 2012)


Il certificato


Per lavoro sono obbligato a presentare un certificato penale ogni pochi mesi. 
Fin qui "scocciante" perché DEVO farlo dove abito...ma l'ufficio complicazioni cose semplici non abita solo nel pubblico, anzi! La trafila "buffa" da anni è:

a) vai in tribunale, sezione certificati (ha l'abitudine di cambiare ubicazione ogni sei mesi circa);
b) chiedi il certificato "normale" (ne hanno almeno tre tipi);
c) ti chiedono per quando lo vuoi (la risposta che ti viene al volo è "Adesso! Se lo volevo tra una settimana arrivavo fra sette giorni no?" 
Però non puoi perché sono suscettibili...): "Lo gradirei nel più breve tempo possibile, grazie". Risponde il funzionario: "Se lo vuole subito sono due marche da bollo altrimenti con una fra due giorni". 
Io: "Allora adesso, quanto devo?" 
"Ah no, qui non paga nulla, deve andare a prenderle dal tabacchino e ci vogliono quelle telematiche" (Che cosa diavolo fanno le marche da bollo? Surfano sul web? Mandano mail? Usano fb e twitt?) 
"Ok grazie, torno";
d) comunque ti appioppano un foglietto con scritto sopra "serve una marca da bollo telematica da xx,xx€. In caso di urgenza ne servono due."  Qui è chiaro: potrei essere completamente deficiente e dimenticarmi qualcosa;
e) vai dal tabacchino a prendere le marche;
f) torni in tribunale, stesso ufficio (grazie a Dio nel frattempo non si è spostato), consegni le marche e un documento, compili un modulo "incredibilmente semplice" e in cinque minuti più il tempo per tre timbri e quattro firme (giuro) esci col tuo bel pezzo di carta.

Qualche considerazione: ma che fatica è avere a disposizione la macchinetta che produce le marche da bollo? Anzi: ma che ti frega delle medesime? Aggiungi un bel timbro con la scritta "Marca da bollo da xx€" e siamo a posto, o no? E poi: se ci vogliono solo pochi minuti...perché accidenti mi chiedi DUE MdB per il lavoro? Chiedere subito la somma che facciamo prima? Ma no, per carità! Non semplifichiamo il lavoro...E poi dove lo metti il traffico del tabacchino? Mai che da noi si possa pensare di ledere gli interessi di categoria! Scherzi? La marca da bollo è sacra...

Addendum: da non ricordo quando sarebbe possibile esibire il certificato in regime di autocertificazione. Peccato che non lo voglia nessuno. 
"Senza i timbri potresti fartelo in casa...". 
E allora il controllo trimestrale sulla mia illibatezza morale a che serve? Se non ti fidi chiedilo tu per me...non che devo tornare a casa per 'sto certificato perché "i cervelloni" si sono inventati che solo per motivi eccezionali (probabilmente lo sbarco dei plutoniani sulla Terra) è consentita la richiesta sul luogo di lavoro...

Per la cronaca: negli altri paesi a me conosciuti è cura del datore di lavoro o di colui che richiede le tue consulenze (nel caso di lavoro temporaneo) a procurarsi i documenti richiesti, a parte l'identità tramite passaporto/carta identità...


Ma questo è il paese dove ti richiedono il "certificato di esistenza in vita"...

mercoledì 21 agosto 2013

Il primo post non si scorda mai.

Eccomi con il primo post.

Per chi non mi conosce spiego cosa succede in questo blog. Per chi invece già è a conoscenza delle farfalucche che scrivo, troverà qualche novità.


1) Il blog non sarà diviso in anni, capitoli o altre catalogazioni ordinarie (a parte quelle che decide di mettere il software). Sarà un susseguirsi di scritti dove:

a) se si parlerà di qualcosa avvenuta nel passato sarà precisato all'inizio del post (tipo qualcosa già scritta altrove e riproposta qui)
b) se si parlerà di qualcosa di attuale non sarà specificato dato che - probabilmente - sarà scritto solo qui
c) sarà mia cura inserire i link di discussioni "vecchie" qui presenti


2) Il blog racconterà le passioni, le avventure, le storie divertenti e altro ancora di un italiano (io) che ha deciso di cambiare paese. Comprese anche le cose che non sopporto e mi irritano e magari mi mandano anche in bestia.


3) Poiché (incredibile ma vero) non sono egocentrico, ci saranno post su altri blog, siti, scritti e video. E anche musica, why not?