sabato 29 agosto 2015

"Imparare a giocare due coppie vale quanto il venire educati in un college: è altrettanto costoso" (Herbert Yardley, L'educazione di un giocatore di poker, 1957)

E’ tempo di WSOP      

 


 
Saranno “solo” le Circuit con il loro lungo e articolato calendario, avranno anelli e non braccialetti ma rimangono le WSOP comunque.
E il merito di aver inserito il circuito in Italia è di Andrea Bettelli con il Casinò di Campione.
Come molti sanno, anche al di fuori del mondo delle carte, le WSOP sono il campionato del mondo del poker che si svolge a Las Vegas con un palinsesto di oltre sessanta eventi. Inoltre esistono le WSOPE (il circuito europeo) e le WSOPAPAC (il circuito Asia e Pacifico).
Nella stagione 2015/2016 le Circuit si giocano in ventun sedi nel mondo e, appunto, una è in Italia dal 16 al 29 Settembre presso il più grande casinò d’Europa. Un vero debutto, infatti per le Circuit è la “prima volta” nel Bel Paese.
 


Campione d’Italia è una piccola enclave italiana (sotto la provincia di Como) sulle rive del lago di Lugano dove convivono alcune stranezze dovute proprio al suo status: le monete correnti sono l’Euro e il Franco Svizzero, le targhe dei residenti sono comunque svizzere, le rete telefonica è di Swisscom, le forze d’ordine italiane, la posta di ambedue i paesi, l’IVA elvetica. A parte l’enorme casinò progettato dall'architetto svizzero Mauro Botta e inaugurato nel 2007 – il precedente risaliva al 1917 – da vedere nella cittadina ci sono:

  • La chiesa di San Zenone, documentata dal 756; fu fondata dalla famiglia di Totone, singolare figura di imprenditore e commerciante dotato di un vero talento nell’ individuare, come si dice oggi, “il posto e il momento giusti” per fare fortuna.  A lui si deve, in un certo senso, l’attuale anomalia di Campione: mentre una buona parte dell’Italia del Nord pativa il ferreo dominio dei Franchi, Totone chiese e ottenne di mettersi, con tutti i suoi beni, sotto l’ala protettrice della Chiesa. Infatti Campione è tuttora sotto la diocesi di Milano attraverso il decanato di Varese. La chiesa di San Zenone fu ricostruita nel XIV secolo, trasformata secondo lo stile barocco nel XVIII secolo, sconsacrata dal 1967 e poi adibita a galleria per l’esposizione di mostre artistiche. Si trova invece in viale Marco da Campione la nuova chiesa parrocchiale di San Zenone, un monumentale edificio moderno con chiesa inferiore e slanciato campanile, realizzato nel biennio 1966-1967 da Mario Salvadè con copertura in cemento armato precompresso; il fonte battesimale del 1576 proviene dall’antica parrocchiale.
  • La chiesa di Santa Maria dei Ghirli, meta di pellegrinaggio, su un terrazzo direttamente raggiungibile dal lago mediante una monumentale scalinata doppia di quattro rampe. Contiene importanti cicli di affreschi databili dal secolo XIII fino al secolo XVIII.
  • La chiesa-oratorio di San Pietro, in piazza Roma, documentata dal 1148; è posta all’entrata dell'antico centro del borgo. Indagini archeologiche condotte nel 1994 hanno appurato le origini medievali della fondazione e lo scavo ha permesso di individuare cinque fasi d'uso. In età altomedievale l'area venne adibita a necropoli e nell'VIII secolo su di essa fu edificata una chiesa dedicata ai santi Nazario e Vittore con funzione cimiteriale.
  • I particolari vicoli che si dipartono dal lungolago; sinuosi e stretti offrono al visitatore quella particolare atmosfera senza tempo, fatta di balconcini fioriti, voli di rondini e profumo di torte fatte in casa.
 
Particolare sportivo-curioso: il 20 maggio 1968 da Campione ha preso il via il Giro d'Italia con il prologo a cronometro individuale vinto dal francese Charly Grosskost e il giorno dopo ha preso il via la tappa Campione d'Italia-Novara vinta dal belga Eddy Merckx.
 
Tornando al casinò, per le WSOPC ci saranno nove eventi a disposizione dei giocatori per l’abito anello con buyin decisamente abbordabili per tutte le tasche, senza dimenticare i numerosi satelliti a partire da pochi euro. Il calendario prevede tornei di Texas Hold’em e di Omaha PotLimit oltre al torneo High Roller.
Inoltre, durante la manifestazione, ci saranno satelliti per le WSOPE che si giocheranno a Berlino dall’8 al 24 Ottobre seguenti.
 
 
 

Link:
Casinò di Campione: http://www.casinocampione.it/
Programma eventi WSOP Circuit:

Foto: wsop.com, assopoker.com



Articolo scritto per Il Giornale Del Poker

domenica 23 agosto 2015

L’antica rosa esiste solo nel nome: noi possediamo nudi nomi – Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.

Polifemo chiamò a gran voce i Ciclopi, che lì intorno in spelonche abitavano, per le cime ventose. 
Quelli, udendo il suo grido, arrivarono chi di qua chi di là e, fermatisi presso il suo antro, chiedevano cosa lo molestasse: “Perché, Polifemo, sei così afflitto e hai gridato così nella notte divina, e ci fai senza sonno? Forse un mortale porta via le tue greggi, e non vuoi? Forse qualcuno ti uccide con l’inganno e con la forza?”. 
Ad essi il forte Polifemo rispose dall'antro: Nessuno, amici mi uccide con l’inganno, non con la forza”. 
Ed essi rispondendo dissero alate parole: ”Se dunque Nessuno ti fa violenza e sei solo, non puoi certo evitare il morbo del grande Zeus: allora tu prega tuo padre, Posidone signore”. 
Dicevano così, e rise il mio cuore, perché il nome mio e l’astuzia perfetta l’aveva ingannato.
(Odissea)






Si dice che nel nome stesso di una persona sia già scritto il suo destino: che carattere avrà, che cosa farà nella vita e altre stupidate...O perlomeno qualcuno ci crede.
Ora che la popolazione mondiale continui a aumentare mentre il quoziente intellettivo medio rimane costante (se non in discesa) lo si evince proprio dai nomi scelti per i pargoli.
I genitori sono mediamente sempre più giovani e sempre più ignoranti e, tra l’acquisto di un telefonino con la tv incorporata e degli occhiali D&G (Deficienti & Gabbati) che nemmeno Lady Gaga sotto acido oserebbe indossare, trovano giustamente il tempo (d'altronde a 17 anni di tempo ce n’è tanto da buttare) per fare un figlio - cosa che per altro accade per caso, considerando che il giorno prima uno dei due aveva scritto a "Top Minchia Dura (il vecchio e caro DuePiù)" per annunciare che "Ci siamo baciati!!!! Ma così una ragazza rimane in cinta? E perché ora è tutto così umido?") a cui giustamente è d’obbligo dare un nome straniero che fa figo.
Ma vista l’ignoranza di cui sopra (ignoranza in lingua italiana, quindi figurarsi in lingue straniere…) immaginate come scrivono un nome straniero? E quello è il momento in cui l’orrore colpisce implacabile e la domanda sorge spontanea: "Ma che cazzo di destino potrà mai avere uno che si chiama Piter?"

Io vorrei un programma in prima serata in cui vanno in onda i filmati realizzati con una telecamera piazzata all'ufficio anagrafe che ci regali perle tipo:

Cerebroscarso Neopadre: "Oooh è nato mio figlio!"
Impiegato Poco Pagato: "Poverino!"
Cerebrodeficiente Neopadre: "Devo darci un nome!"
Impiegato Già Piagato: "Io consiglierei Edipo (sperando che ammazzi il padre)."
Cerebromancante: "Mah…Non mi piace molto! Non l’ho mai sentito in una fiction!"
Impiegato Ormai Piegato: "Guardi che scherzavo! Mi dica che nome ha scelto e la faccia fin…e facciamola finita"
Cerebronegato: "Pensavo a Scion Maicol Giastin Cristofer Razdegan Rossi"
Impiegato Senza Più Aggettivi: "Lo sapevo! Sigh…allora mi faccia lo spelling!"
Cerebroscarto: "Eh?"
Impiagato: "C-O-M-E  S-I  S-C-R-I-V-O-N-O  S-T-I  N-O-M-I?"
Cerebrocoso: "Ma che è scemo?!? Si scrivono come si pronunciano! Lei come lo scrive Gianni?!? Ma và che lei è un bell’inniorante!"
Impiegato: "Seh…Allora siamo sicuri? Ma Mario…Luca…Alessandro ci fanno proprio schifo?"
Cerebroschifo: "Ma come stai? Troppo banale bbello! Però forse cambio dai!"
Impiegato: "Davvero?!?! Oddio fantastico! Grazie Signore! Su su sentiamo il cambio!"
Cerebropenoso: "Allora dai dai cambio in...Scion Braian Alecsander Cristofer Razdegan Bianchi"
Impiegato: "Spero che la razza umana si estingua ora…O almeno che mi venga un ictus! Mi scusi….Ma il cognome mica lo può cambiare!"
Cerebroputrefatto: "Cognome? Ah bbbello ma che dici?"
Impiegato: "Rossi! Me l’ha cambiato in Bianchi! Il cognome…Rossi non si può cambiare!"
Cerebronerchia: "Ma sei fuori? Rossi mica è il cognome. Rossi è il nome italiano che comunque ci vuole, perché io sono patriottico ma Bianchi mi piace di più. Il cognome è Pagliacci!"
Impiegato: "Va bene, basta, non voglio più sapere nulla. Vada pure che io segno e siamo a posto e speriamo che suo figlio rimanga analfabeta come il padre ma si firmi solo con una X! Vada la prego! VADA VIA!!!!!!"
Cerebropustola: "Oh grande matusa! Ci vediamo al mio prossimo figlio!"

L’impiegato inizia a ridere in modo isterico, estrae una pistola e il resto della ripresa viene trasmesso dal programma seguente: "Omicidi in diretta"

Se vi chiamate Terens, Pol, Odri, Bruspristing e compagnia bella, il vostro destino è scritto su una lametta (si usa per il lungo mi raccomando).

Nota: il nome completo di Asia Argento è Asia Aria Maria Vittoria Rossa Argento ma almeno sono tutti nomi italiani e poi il suo babbo è il re dell’orrore (come la figlia ma son gusti)...Può permetterselo!

martedì 11 agosto 2015

Gli impiegati meno capaci sono sistematicamente trasferiti in posti in cui possono fare meno danno: tra i dirigenti. (Scott Adams - "The Dilbert Principle")


Se hai un problema che deve essere risolto con la burocrazia, ti conviene cambiare problema. (Legge di Good - Arthur Bloch)


Ci si lamenta spesso della burocrazia imperante nel (bel) paese italico e questa storiella rappresenta perfettamente la lamentela. In compenso ha un lieto fine: ma che fatica! Va da sé che ogni commento è superfluo: il testo della disavventura è quanto mai esplicativo.




Pane e PC ONLUS, storia di ordinaria (dis)amministrazione


Crediamo di aver raggiunto il colmo, il limite della sopportazione. 259 giorni, 37 settimane, 8 mesi e 19 giorni: è questo il tempo di attesa, ancora non concluso (alla prima stesura dell'articolo), per diventare ONLUS in Puglia.
E' infatti iniziata la mattina del 13 Novembre 2014 la nostra avventura nei meandri degli uffici del Comune di Taranto, siano essi quelli della sede dei Servizi Sociali o quelli digitali delle varie (quanto inutili) PEC, email o portali web.
Quello che seguirà, opportunamente ripulita dei vari nomi e cognomi ma non dei riferimenti ai diversi protocolli, ė l’assurda quanto grottesca cronistoria di questa infinita “caccia al tesoro” chiamato “ONLUS” che ci ha quasi portato alla chiusura nello scorso Marzo, poi portata avanti solo grazie ai sacrifici dei Volontari di questa Associazione. Dal nostro punto di vista abbiamo seguito per filo e per segno ogni singola indicazione ricevuta dal Comune di Taranto e dalla Regione Puglia, andando ad integrare tramite portale, tramite PEC e anche tramite consegna a mano quella che è la documentazione richiesta. Ci è stato persino detto che i dipendenti del Comune non hanno ricevuto  formazione per l’inserimento dei dati sui Vostri sistemi, ma la formazione non l’abbiamo ricevuta neanche noi: ci siamo semplicemente basati su una guida online che è presente sul sito Sistema Puglia.
Abbiamo assistito, in questi mesi, alla fiera dell’assurdo, chiedendo più volte di poter sapere cosa dovessimo fare per ottenere l’iscrizione al Registro Regionale del Volontariato, oltre all'aver più volte presentato i documenti richiesti.
Abbiamo più volte palesato le difficoltà in cui una giovane Associazione come la nostra si trova, non avendo potuto – a causa della mancata iscrizione al Registro – partecipare a bandi pubblici e privati (anche quelli privati richiedono l’iscrizione), non avendo potuto completare l’iscrizione all'elenco dei beneficiari del 5×1000, e non avendo potuto neanche presentare progetti per il Servizio Civile.

Il nostro scopo è sempre stato, è tuttora e rimarrà quello di fare del bene agli altri. In questi mesi abbiamo solo chiesto  – avendone i requisiti – di poterlo fare al meglio delle nostre possibilità.
Ci siamo chiesti cosa sarebbe, ad oggi, la nostra Associazione se non ci fosse stato questo Consiglio Direttivo a portare avanti questa pratica infinita. Forse abbiamo sbagliato tutto, perché avremmo fatto prima a chiudere l’Associazione e crearne un’altra, o avremmo dovuto cercare un aggancio politico che avrebbe potuto velocizzare la pratica. Ne abbiamo avuto la possibilità, ma l’abbiamo rifiutata perché abbiamo preferito percorrere questa strada da soli, con le nostre gambe, senza doverci necessariamente sentire in debito verso chicchessia.
Buona lettura.

Il Consiglio Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Pane e PC – L’Informatica per tutti”.

Il 29 Marzo 2013 consegniamo (a mano) la domanda di iscrizione al ROV c/o la sede del Comune di Taranto di Piazza Municipio (ricevuta timbrata dal SETTORE GABINETTO – POSTA IN ARRIVO);
Tramite Prot. 69975 del 03/05/2013 il Comune ci inviava una richiesta di integrazione documentale (necessità di contemplare tutele in favore di coloro che vedono rigettata l’istanza di iscrizione, assenza di una pagina di un verbale, una relazione delle attività comprendente maggiori informazioni – Relazione di Missione, articoli di stampa ed allegati per dimostrare la nostra presenza sul territorio, nominativi dei volontari con generalità e qualifica professionale). A questa richiesta non abbiamo dato seguito, portando di fatto alla decorrenza dei termini (tra l’altro la richiesta del primo punto riportato tra parentesi ci è da subito risultato assurdo, essendo totalmente contrario a qualsiasi principio di democraticità del libero associazionismo)
Il 13/11/2014 (prot. 168869) ed il 27/11/2014, come concordato con  il CSV Taranto, la nostra Vice Presidente ed il Segretario consegnano (a mano) la domanda per l’iscrizione e la relativa documentazione, riavviando di fatto il processo per l’iscrizione
Con Prot. 178716 del 3/12/2014 il Comune richiede altra documentazione (copia formalizzata con scrittura privata registrata ed autenticata; durata della carica di Presidente e Consiglio Direttivo, il tutto riportato nello Statuto agli articoli 24 e 20;  verbale di nomina del Legale Rappresentante, da noi consegnato per ben 2 volte – Verbale del 2.2.2013, la nomina è riportata al punto 3 dell’Ordine del Giorno; la marginalità delle attività produttive e commerciali, da noi già allegata e comunque evincibile dai bilanci consegnati)
Il 20/01/2015, dopo l’interessamento del CSV Taranto, completiamo con l’invio della PEC ad areadisabili.comunetaranto@rupar.puglia.it la procedura per l’apertura della pratica telematica di iscrizione nr. QJIH7V2
Il 03/02/2015 inviamo al Comune, d’accordo con il CSV Taranto, un sollecito per l’avvio della pratica, senza ottenere risposta (in copia CSV Taranto e nostro Consiglio Direttivo)
Il 9/03/2015 il Comune informa il CSV che in quel momento non ė possibile scaricare i nostri PDF dal portale regionale Sistema Puglia e chiede, per accelerare, la (ri)consegna a mano i documenti (c/o la Regione Puglia non risultava al momento alcun tipo di problema tecnico sulla piattaforma)
Il 12/03/2015, così come richiesto dal Comune, il nostro Segretario si reca c/o la sede di Via Veneto per poter consegnare anche a mano tutto quanto abbiamo già consegnato tramite pratica telematica). La documentazione è stata rifiutata dall'allora incaricato comunale poiché la copia di Atto Costitutivo e Statuto non sono conformi all'originale. Viene chiesto al nostro Segretario di recarsi presso una qualsiasi Circoscrizione (esistono ancora?) per far apporre un timbro da un dipendente comunale (ma non siamo in un ufficio del Comune?)
Il 20/03/2015 inviamo al Comune, a mezzo mail e con in copia il Consiglio Direttivo e il CSV Taranto, la “Dichiarazione sostitutiva di certificazione e d’atto notorio” per il nostro Atto Costitutivo e Statuto e copia della carta d’identità del Presidente (peraltro già allegata alla pratica telematica);
Il 23/03/2015 riceviamo comunicazione (PEC) da Sistema Puglia riguardo l’avvenuto avvio della verifica della nostra pratica nr. QJIH7V2
Il 26/03/2015 il nostro Segretario riconsegnava A MANO la “Dichiarazione sostitutiva di certificazione e d’atto notorio” per il nostro Atto Costitutivo e Statuto, e dichiarazione relativa alla marginalità delle attività commerciali e produttive da noi svolte (che peraltro, come abbiamo già accennato in precedenza, non sono da noi MAI state realizzate così come si può evincere dai bilanci già consegnati);
Con Prot. 51733 del 31/03/2015 il Comune richiede nuovamente una integrazione documentale (ennesima copia conforme di Statuto e Atto Costitutivo, nonostante il nostro invio a mezzo mail e successiva consegna a mano della Dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto notorio; Relazione attività 2014 e verbale di approvazione). Nella stessa comunicazione si segnala l’assenza di allegati nella mail da noi inviata (e protocollata con nr. 18920) il 5 u.s., email che noi non abbiamo mai inviato, e tutte le nostre comunicazioni contengono – correttamente – gli allegati menzionati.
L’ 8/04/2015 riceviamo risposta scritta ad una nostra domanda effettuata – telematicamente – il 25/02/2015 tramite il form “Contatti” presente su Sistema Puglia nella quale chiedevamo informazioni riguardo lo stato della pratica: la risposta è “la pratica è stata avviata, contattate terzosettore@regionepuglia.it”
Il 10/04/2015 scriviamo ad areadisabili.comunetaranto@rupar.puglia.it e terzosettore@regione.puglia.it chiedendo un aggiornamento, riceviamo risposta il 13/04/2015 e ci si richiedono maggiori spiegazioni;
Il 16/04/2015 riepiloghiamo tutto a terzosettore@regione.puglia.it e al Comune, con in copia il CSV Taranto
Il 7/05/2015, previo appuntamento telefonico, ci presentiamo presso la sede del Comune di Taranto di Via Veneto e consegnamo tutta la documentazione (completa), protocollandola. Ci viene garantito che entro una settimana il procedimento sarà chiuso
Il 25/05/2015, dopo aver cercato più volte un contatto telefonico, scriviamo al Comune chiedendo informazioni visto che la pratica sembra non essere stata ancora chiusa. Ci si risponde che la proposta di iscrizione è stata completata ed è alla firma del Dirigente
Il 9/06/2015 richiediamo via email, nuovamente, un aggiornamento al Comune. Non ottenendo risposta chiamiamo gli uffici e ci si informa che l’atto è stato firmato il giorno 1/07/2015 (determina nr. 574), pubblicato nell’Albo Pretorio il 9/06/2015 e trasmesso alla Regione Puglia;
Il 7/07/2015 contattiamo la pagina Facebook “Sistema Puglia”, ci chiedono di scrivere all'indirizzo centroservizi.sociale@sistema.puglia.it. Lo facciamo il giorno stesso, ed in poche ore ci rispondono che “In seguito a verifiche effettuate risulta che la pratica con codice QJIH7V2 ė nello stato Ammissibilità Istanza Proposta Iscrizione (ovvero in attesa di conferma da parte del Comune), pertanto al fine di dar seguito all'iter istruttorio, l’istruttore comunale che legge in copia dovrebbe confermare la chiusura dell’istruttoria”. In copia c’è il Comune di Taranto
Il 9/07/2015 rispondiamo alla suddetta mail chiedendo al Comune la conferma della chiusura dell’istruttoria. Alle ore 10.15 (è fondamentale notare gli orari) chiamiamo il Comune e ci si conferma che la pratica è stata trasmessa telematicamente e che risponderanno per iscritto alla Regione. Alle ore 11.23 riceviamo una PEC dal Comune nella quale ci informano che l’istruttoria è stata completata e caricata alle ore 11.21. Lo stesso giorno ricontattiamo centroservizi.sociale@sistema.puglia.it (in copia Il Comune) chiedendo quali siano i tempi previsti per la chiusura della pratica, e dopo poche ore ci si informa che la pratica ė passata in istruttoria regionale e che riceveremo notifica sulla nostra PEC associativa
Il 21/07/2015 ci viene consegnata la raccomandata 15144458898-5 (inviataci per conoscenza dalla Regione Puglia) contenente il documento con protocollo AOO_082/4430 del 8/7/2015 nel quale la Regione Puglia restituisce al mittente (Sindaco del Comune di Taranto) la determinazione con cui era stata trasmessa la proposta di iscrizione al Registro delle Organizzazioni del Volontariato, in quanto non trasmessa telematicamente tramite il sito Sistema Puglia
Il 23/07/2015 scriviamo a Comune di Taranto, Regione Puglia, CSV Taranto e nostro Consiglio Direttivo chiedendo spiegazioni riguardo la raccomandata di cui sopra
Il 28/07/2015 il Comune si dichiara dispiaciuto della nostra mail, e conferma che per loro la pratica ė stata completata il 9 Luglio e che ora tutto ė in mano alla Regione
Il resto è storia, chi vivrà vedrà e noi, come Associazione, speriamo di poter vivere abbastanza.


Aggiornamento del 6/08/2015: con provvedimento nr. 623 del 5/08/2015 la nostra OdV è ufficialmente ONLUS con numero di iscrizione 1904!



sabato 1 agosto 2015

1° agosto: festa nazionale della Svizzera

Il Patto federale concluso all'inizio di agosto del 1291 è considerato il più antico atto costituzionale svizzero. Con esso le comunità di valle di Uri, Svitto e Untervaldo si impegnarono ad aiutarsi reciprocamente contro tutti coloro che avessero fatto loro violenza o torto, a rifiutare la presenza di giudici stranieri ma anche a mantenere inalterati i rapporti di potere esistenti.





Gli uomini di questi tre cantoni all'inizio del mese di agosto 1291 hanno suggellato un'alleanza in cui si attribuiva un forte valore all'aiuto e al sostegno reciproci. L'alleanza nasceva soprattutto in rivolta contro gli Asburgo che all'epoca ambivano ad estendere la loro sfera di influenza fino ai territori alle porte del Gottardo.
Il 1° Agosto è festeggiato esclusivamente nei comuni e solo un discorso alla radio e in televisione del Presidente della Confederazione contraddice il sacro principio federalistico. Gli ingredienti tradizionali di questa festa sono i discorsi solenni di noti esponenti del mondo politico o della cultura, esecuzioni di brani musicali, saggi di ginnastica e l'inno nazionale cantato in coro.
Alcuni comuni o aziende di promozione turistica possono permettersi anche i fuochi d'artificio; soprattutto sulle montagne e sulle colline, i falò, usati per segnalare la cacciata dei balivi stranieri avvenuta nel XIV secolo, ricordano tale evento. Di notte i bambini sfilano per le strade recando lanterne di carta, rischiarate da candele. Gli edifici pubblici e privati sono decorati con le bandiere nazionali, cantonali e comunali che sono raffigurate anche sui panini appositamente preparati dai fornai.
Una festa rappresentativa si tiene anche sul Rütli presso il Lago dei Quattro Cantoni (Cantone di Uri), teatro leggendario del giuramento accennato.
I festeggiamenti hanno assunto una forma particolare alle Cascate del Reno, nei pressi di Sciaffusa. Dalla metà del XIX secolo, la cascata viene illuminata nelle occasioni speciali e dal 1920 anche (dal 1966 esclusivamente) il 1° agosto. Inoltre, è possibile assistere a uno spettacolo pirotecnico che attrae numerosi spettatori.






Il patto federale del 1° agosto 1291
Il Patto contiene inoltre elementi di procedura penale e civile oltre che regole per la composizione di controversie fra gli stipulanti.

Il Patto federale è considerato ufficialmente l'atto fondatore della Confederazione Svizzera soltanto dalla fine del XIX secolo. A renderlo tale contribuì in misura determinante il Consiglio federale il quale - sulla base di tale documento - celebrò nel 1891 una festa di commemorazione nazionale e nel 1899 dichiarò quindi il 1° agosto Festa nazionale.
Tale decisione nasceva dalla convinzione che lo Stato federale democratico del 1848 si iscrivesse nel solco della Vecchia Confederazione anteriore al 1798, le cui radici storiche affondavano nel cuore delle Alpi. L'origine della Confederazione è parimenti associata al leggendario giuramento del Grütli pronunciato da uomini liberi ai piedi del Lago di Uri. Nel segno di una nuova pedagogia nazionale, questa rappresentazione storica si è imposta come materia obbligatoria da inculcare a ogni scolaro svizzero. Richiamarsi al Patto federale in quanto più antica Costituzione svizzera, alleanza liberamente giurata vecchia di parecchi secoli e divenuta tradizione consolidata, è servito a rafforzare la coesione dello Stato federale democratico. Nel contesto degli sviluppi politici intervenuti dopo il 1930, il Patto federale è divenuto il simbolo di un'unione a difesa delle minacce esterne.
Grazie al suo carattere simbolico, questo documento apparentemente insignificante è divenuto per l'opinione pubblica un elemento centrale della storia e della politica svizzere. Prova ne sono i festeggiamenti organizzati nel 1936 a Svitto per l'inaugurazione dell'Archivio dei Patti federali svizzeri (denominato dal 1999 Museo dei Patti federali) quale luogo di memoria nazionale.Nel tardo Medioevo quest'alleanza non aveva tuttavia l'importanza che le si attribuisce oggi e nemmeno era unica nel suo genere. Si trattava di un semplice patto di pace come ne esistevano altri all'epoca. Lungi dal costituire un atto rivoluzionario di autodeterminazione contadina, il Patto aveva invece la funzione di assicurare il sistema di potere esistente nell'interesse delle élite locali. Di fatto, il Patto federale giurato nel 1291 tra le comunità di valle di Uri, Svitto e Untervaldo non è stato menzionato per parecchi secoli. Il documento è stato riscoperto soltanto nel 1758 nell'Archivio di Svitto. Diversamente dal Patto federale del 1315 (Patto di Morgarten), il Patto federale del 1291 non ha esercitato alcun influsso sulla politica della Vecchia Confederazione anteriore al 1798 e molto verosimilmente non ha funto da modello per altre alleanze federali più tardive. Inoltre, taluni problemi inerenti alla sua trasmissione e alla sua interpretazione lasciano ipotizzare che questo documento sia stato successivamente caricato di significati che assolutamente non ha avuto all'epoca della sua stesura. La relativizzazione che emerge dallo studio dei fatti storici non inficia comunque il grande valore culturale di questo documento che continua ad essere tutt'oggi menzionato nei dibattiti politici.






Riassunto del testo latino
Le seguenti disposizioni di pace sono convenute ai fini del bene comune :

In considerazione dei tempi difficili, le persone e le comunità di Uri, Svitto e Untervaldo s'impegnano a prestarsi con tutti i mezzi reciproco aiuto contro tutti coloro che, nelle valli o fuori di esse, facessero loro torto o violenza.
Ciascuna comunità accorre in aiuto e presta consiglio all'altra, a proprie spese, per respingere le aggressioni contro persone o beni nelle valli e fuori di esse e presta giuramento confermando e rinnovando l'antico patto.
Ciascuno è tenuto, secondo la sua personale condizione, a prestare obbedienza al proprio signore.
La funzione di giudice nelle valli summenzionate non può essere acquistata e può essere esercitata soltanto da membri della comunità. 
I conflitti tra confederati devono essere appianati dai più avveduti, la cui decisione sarà difesa da tutti.
L'assassinio è punito con la pena di morte. Se chi lo commette è fuggito, gli si vieta il ritorno. Chi protegge un omicida è parimenti bandito dalle valli finché i confederati non ne autorizzino il ritorno.
Gli incendiari perdono il loro statuto di confederati e chi li favorisce o li difende deve risarcire egli stesso il danneggiato.
Chi deruba un confederato o gli arreca danno in altro modo risponde con i suoi beni nelle valli.
I beni di debitori o fideiussori possono essere pignorati soltanto con il permesso del giudice.
Ognuno deve obbedire al suo giudice e, se necessario, indicare quale sia nella valle il giudice sotto la cui giurisdizione si trova.
Chi si rifiuta di assoggettarsi al giudizio arrecando in tal modo pregiudizio a un altro confederato, sarà costretto da tutti a una corrispondente riparazione.
I casi di guerra o di litigio tra confederati devono essere risolti mediante una procedura arbitrale; se una parte non intende rimettersi al giudice o pagare un risarcimento, i confederati prendono la difesa dell'altra parte.
Queste disposizioni per il bene comune hanno durata perpetua.
Provvisto dei sigilli delle tre comunità e valli summenzionate, questo patto è stato concluso all'inizio del mese di agosto dell'anno 1291.